Gli
obbiettivi vennero portati a termine solo parzialmente e ci fu un
prezzo da pagare in vite umane. Due Black hawk, gli elicotteri
impiegati per trasportare velocemente i soldati vennero abbattuti e un
manipolo di sopravissuti si trovò circondato da un numero a tre zeri
d'indigeni bellicosi.
L'esercito più potente
del mondo non poteva permettersi di abbandonare i propri militari e
mise in moto un'importante operazione di soccorso. Si trattò di una
situazione ingarbugliata e non fu chiaro se si risolse come indicarono
le fonti ufficiali o andò diversamente.
Abbiamo
due scelte per conoscere la verità: conoscere qualcuno che partecipò
all'azione, oppure giocare a Black hawk down, il nuovo capitolo della
serie Delta Force ispirato proprio alla battaglia di Mogadiscio.
Contrariamente a quanto lascia presagire il titolo, non ci troveremo
ad impersonare solamente
membri
della Delta Force, ma vestiremo i panni dei soldati appartenenti al 75
esimo reggimento Ranger. Entrambi sono corpi speciali in cui operano i
migliori combattenti dell' esercito, in grado di compiere missioni in
qualsiasi scenario. Nel nostro caso il teatro delle operazioni sarà la
città di Mogadiscio: un formicaio di uomini e veicoli in cui si
svilupperanno le oltre venti missioni previste.
La
collocazione geografica precisa e l'obbiettivo di creare circostanze
credibili, limitano inevitabilmente la varietà di situazioni cui ci
hanno abituato gli altri capitoli di Delta Force. Stempera questo
problema la struttura delle missioni, che promette di essere molto
varia, così da mantenere sempre vivo l'interesse e la voglia di
avventura. Inizieremo il gioco con operazioni di soccorso per convogli
caduti in imboscate, poi ci dedicheremo all'offesa distruggendo
edifici di rilevanza strategica come stazioni radio o depositi di
armamenti. Via via ci faremo più audaci, fino ai tentativi di
catturare i comandanti chiave delle forze somale.
Il
crescendo troverà il suo culmine nella sequenza finale di cinque
missioni, che ripercorreranno i fatti del 1993, scritti nella storia
ed immortalati nel genio creativo di Ridley Scott. Durante tutto il
gioco non saremo noi gli unici protagonisti dell'azione, ma divideremo
la scena con i potenti veicoli dell'esercito USA, realmente impiegati
in Somalia.
Gli elicotteri, i
fuoristrada amici e nemici ed i pezzi d'artiglieria non saranno una
presenza decorativa, ma prenderanno massicciamente parte all'azione.
Purtroppo non avremo modo di guidare i mezzi, che si muoveranno
secondo percorsi ben precisi, tuttavia avremo sempre il nostro bel da
fare difendendoli armi in pugno.
L'
impatto estetico promette molto bene e viene generato da una versione
grafica modificata del motore di Comanche 4, prepariamoci ad
assistere, soprattutto per quanto riguarda i velivoli, a vere
raffinatezze, come le increspature dell' acqua al passaggio di un
elicottero. La medesima cura profusa nei veicoli è stata impiegata
anche da chi si è occupato degli armamenti.
Nel complesso avremo 21
diversi modelli e all'inizio delle azioni ne metteremo due in
inventario. L'arma che avremo con noi influirà pesantemente sul modo
di affrontare l'ambiente circostante e, di conseguenza, sulla condotta
del gioco.
Un
fucile da cecchino impedirà qualsiasi movimento durante la fase di
mira, mentre una mitragliatrice difetterà di precisione producendo
danni ingenti a media distanza. La fisica dei proiettili e l'anatomia
dell'impatto saranno rappresentate con tinte che rinnoveranno le
emozioni della pellicola cinematografica.
Il gioco appare buono ma
pecca nell' intelligenza artificiale che probabilmente verrà corretta
e rivista prima dell'uscita del gioco, e questa probabilmente la causa
del ritardo.