
Runaway: a road adventure
La Péndulo Studios ci ha già divertiti con l'avventura grafica “ Holliwood
Monsters”, un successo del 1997 ed ora esce con questo gioco che ricalca nello
stile e nello spirito il precedente, pur nella naturale evoluzione grafica che
ci si poteva attendere.
Infatti, come il precedente, si tratta di un'avventura animata punta-e-clicca
ma stavolta i personaggi non sono caricature fumettistiche bensì rappresentati
in modo realistico; ciò che non è cambiato è lo spirito fra paradossale e
molto “on the road”, potremmo dire in fondo in fondo “politicamente scorretto”
che qua e là spunta fuori quasi a voler significare che non si tratta di un
gioco per bambini... Il gioco è divertente anche per queste sue sorprese che
ravvivano la storia, per la verità piuttosto elaborata e ricca di colpi di
scena.
Succede a volte che giochi graficamente molto validi siano carenti nella
sceneggiatura, cioè nella creazione di una trama che possa in qualche modo
interessare e coinvolgere il giocatore e non apparire solo come un
espediente per la soluzione degli enigmi.
In questo caso invece la storia ha un'importanza preminente; intendiamoci,
nulla di straordinario, ma è proprio la storia che condiziona lo snodarsi
dell'avventura, con le sue complicazioni e i suoi colpi di scena.
Brian è il tipico “nerd” americano, bravo ragazzone, un tantino ingenuo,
avviato ad una brillante carriera universitaria... senonché il destino ci
mette lo zampino ed è lui stesso a raccontarci come un piccolo avvenimento
possa sconvolgere una vita: la sua.
Mentre si reca dal suo libraio in macchina, una ragazza gli si para davanti
e resta ferita. La accompagna in ospedale e Gina, questo è il nome della
bellezza, gli racconta una storia tragica: suo padre è stato ucciso dalla
mafia e lei stessa è in pericolo per via di un misterioso crocefisso
consegnatole dal padre prima di morire. Un incipit intrigante. Come si fa ad
abbandonare una bellissima fanciulla indifesa che ti chiede aiuto con occhi
imploranti e fa leva sul suo spirito donchisciottesco? Brian ci casca e da
quel momento la sua vita avrà una svolta. Tra gli espedienti per sfuggire
agli scagnozzi che li inseguono, gli “incontri ravvicinati del quarto tipo”
con un tre Drag-Queens perdute nel deserto, con dei tipi originali nella
città morta di Dougasville, l'avventura procede e Brian ha un gran daffare
per riuscire a cavare se stesso e la sua compagna dai guai.
Non mancano neanche dei morti ammazzati come esempio della ferocia dei
mafiosi (italiani, naturalmente) che uccidono anche senza motivo.
Brian non si scoraggia e va avanti: dopo le prime resistenze è ormai
completamente coinvolto dall'avventura e dai begli occhi di Gina. Incontra i
personaggi più strani e riesce a farli collaborare tutti; dà fondo alla sua
inventiva per risolvere i problemi come per esempio quando deve prendere
della dinamite da un capanno chiuso: dov'è il problema? Basta farlo mangiare
dalle formiche, golose di burro d'arachidi... oppure quando, avendo bisogno
di cartucce, gli viene in mente che forse il mucchio di rossetti dei
travestiti può andare benissimo allo scopo.... Insomma, il nostro Brian è
pieno di trovate e con il suo ingegno flemmatico riesce a farcela: ma
attenzione, il finale è a sorpresa...
La grafica del gioco in 3D è piacevole, molto colorata, solare, spiritosa,
curata nei particolari.
Gli oggetti sono ben visibili, anche se nascosti, e il giocatore non fatica
molto ad individuarli. I personaggi sono ben doppiati in italiano e il
doppiaggio rispetta sufficientemente il sincrono. Oltre al parlato è
possibile avere anche i sottotitoli. L'azione avviene in terza persona e il
motore del gioco non ha dimostrato alcuna esitazione rispondendo prontamente
ai comandi.
L'interfaccia è semplice e pratica; il mouse assume l'aspetto di una freccia
per la direzione, di un punto stellato quando è in riposo, di una mano per
prendere, aprire, usare, di una lente per osservare.
All'inventario si accede con il tasto destro e qui si può interagire con gli
oggetti od osservarli ulteriormente.
Col tasto destro si accede anche al menu. Il salvataggio è in automatico con
riquadri dell'ultima scena salvata. Il caricamento è veloce e si possono
bypassare i titoli con il tasto “Esc”. E' possibile anche velocizzare i
dialoghi con il tasto sinistro del mouse.
Non c'è musica né rumori d'ambiente ma francamente non se ne sente la
mancanza.
I veri enigmi da risolvere si riducono a due o tre e consistono nel trovare
delle combinazioni; piuttosto semplici e accessibili. Il nucleo del gioco si
basa nel trovare ed usare oggetti, girando nelle diverse locazioni che sono
pure abbastanza numerose e nel tentare anche combinazioni piuttosto assurde
e divertenti per procedere nel gioco.
L'avventura è inframezzata, tra un capitolo e l'altro, dalla narrazione
dello stesso Brian che ci spiega cosa è successo nel frattempo. Alcune scene
salienti sono in forma di filmato 3D.
In conclusione, un gioco piacevole e divertente, difficile quanto basta per
soddisfare il nostro orgoglio di abili solutori, intrigante abbastanza per
tenerci inchiodati davanti al computer, lungo a sufficienza per proporci una
storia ben congegnata condita con gli ingredienti del giallo d'azione e un
pizzico di romanticismo.
Hardware minimo
Pentium 233 Mhz
Ram 64 Mb
600 Mb spazio libero su disco
CDROM 24X
Scheda video 2 Mb
Scheda audio
Monitor risoluzione 1024x768
Sviluppatore
Pendulo Studios
Editore
FX Interactive
Genere
Avventura
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