Dopo GT4 è giunto
il momento di un altro numero 4. Questo Moto Gp si presenta con tutte le
promesse della serie mantenute: una buona grafica, un buon sonoro e con la
licenza ufficiale, ora finalmente allargata anche alle classi minori. Questa
feature, oltre ad aggiungere moto e piloti, diversifica anche l'esperienza di
gioco partendo con la 125, semplice da gestire, per arrivare alle severe Moto
GP. Con “severe” non vogliamo affermare che ci troviamo di fronte ad una
simulazione vera e propria, ma solo che il titolo ha così acquisito maggior
profondità anche per quanto riguarda i controlli e la fisica di gioco. Tutto
questo fa si che divenga spontaneo consigliare MOTO GP 4 a tutti gli
appassionati delle due ruote. Su PS2 l'unica valida alternativa al momento è
Riding Spirits II che però è più votato ad uno stile “Gran Turistico”, quindi
all'elargizione e alla collezione di un numero sconsiderato di moto. Qui
invece l'ago del contagiri è puntato verso la competizione in pista, come in
un vero GP.
Quanto tempo è passato dal primo Moto GP
targato Namco?
Tanto? Poco?...E' relativo. Di sicuro questa serie ha visto nascere la
Playstation 2, l'ha accompagnata per tutto il suo ciclo di vita ed ora si
appresta a dirle addio con questo quarto capitolo, che dovrebbe essere
l'ultimo sviluppato per PS2. Se andiamo ad analizzare la curva che
rappresenta il livello di qualità dei vari capitoli, possiamo constatare che
in termini assoluti, questa è andata progressivamente a salire. Se la
osserviamo, invece, in termini relativi, questa acquista un andamento non
lineare. Mentre infatti il primo capitolo poteva essere considerato
pregevole, in quanto non s'era ancora visto nulla di simile sulle console di
nuova generazione riguardante le due ruote, dal secondo capitolo in poi, al
comparire di qualche timida concorrenza, gli occhi del pubblico si erano
fatti più critici e pretenziosi. Ora che abbiamo preso in mano quest'ultimo
rappresentante della categoria siamo pronti ad affermare che la curva è
tornata ad avere un andamento positivo, anche in termini relativi. Vediamo
perché. Namco fa le cose per bene. Diciamoci
la verità: di titoli su due ruote per Playstation 2 non se ne sono visti
tanti. Quelli di qualità ancora meno. Probabilmente è anche per questo che
Namco è riuscita a riscuotere dei buoni risultati in termini di vendite. Le
due componenti principali su cui ha basato la sua strategia di successo sono
sempre state: la grafica e la licenza ufficiale del campionato mondiale. Due
componenti che, come sappiamo benissimo, da sole bastano per attirare le
brame di una vasta fetta di pubblico. Ciò che invece è sempre stato
criticato è l'approccio arcade, con un comportamento della moto non molto
soddisfacente. Finalmente per Moto GP 4 si è puntato a migliorare anche
quest'ultimo aspetto. Parlando della fisica della moto infatti, sebbene
siamo ancora ben distanti dal poter definire simulativo questo tipo di
comportamento, si denota qualche interessante progresso. Prima di spiegare
nello specifico cosa ci convince e cosa no, bisogna premettere un'altra
notevole novità che questo capitolo introduce: finalmente son state
comprese, oltre alla classe Moto GP, le classi minori 250 e 125. Questo va
detto subito in quanto, parlando del comportamento delle moto, si osserva
come le differenze tra le 3 classi siano ben distinte. Mentre le 125 e le
250 non richiedono particolare impegno e precisione, ricordando per questo
un motore fisico più vicino ai precedenti episodi, le Moto GP al confronto
son dei veri e propri mostri, presentando una cattiveria nella messa a terra
dei loro cavalli davvero impressionante. In sella a queste moto per
controllare l'accelerazione in uscita di curva vi ci vorrà un pollice assai
sensibile.
La
gomma tende a slittare con estrema facilità, e le manovre da superrrmottaard
(come dice il nostro caro amico Guido Meda nelle telecronache televisive)
saranno all'ordine del giorno, con sbandate controllate prolungate e la
gomma dietro sempre pronta a prendere il posto dell'anteriore. Come
dicevamo, siamo ancora distanti dal poter definire “realistico” il motore
fisico, di certo però questi miglioramenti si fan sentire e pesano molto
sull'economia del gioco, sia come divertimento che come livello di sfida.
Come divertimento perché le manovre che vi vedranno protagonista saranno
sempre spettacolari ed in particolare, durante la gara, i continui sorpassi
effettuati al limite delle capacità della moto renderanno le gare molto
avvincenti. Altrettanto come livello di sfida in quanto, attivando la
modalità simulazione e selezionando un livello di difficoltà alto, per
ottenere delle buone prestazioni occorrerà un certo impegno ed una costante
concentrazione oltre che un doveroso allenamento: imparare a dovere le piste
per individuare la traiettoria ideale di ogni curva, stare attenti a non
metter mai una gomma fuori pista perché il rischio di cadute è alto, per non
parlare delle gare in condizioni di pioggia e pista bagnata con i freni meno
efficienti e l'impossibilità di gettarsi in pieghe esagerate. Purtroppo il
titolo non è perfetto ed in particolare due difetti, in parte correlati,
minano la sensazione che si prova in certi momenti di trovarsi sopra la
sella di una Moto GP a gareggiare spalla a spalla con Valentino e Gibernau.
L'espressione “spalla a spalla” in questo caso è particolarmente azzeccata.
Infatti il primo difetto risiede purtroppo nella gestione dei contatti con
gli avversari. A meno che non tentiate di infilarvi ai 300 sulla carena di
un pilota in curva, i casi in cui i contatti provocano la caduta sono più
unici che rari. E' un peccato perché, proprio in un titolo come questo, la
tattica degli inserimenti in curva, delle staccate ritardate e delle
correzioni all'ultimo momento sono particolarmente importanti. Non che si
possa fare i propri comodi come se gli altri non esistessero, anzi: prendere
la scia, arrivare lunghi in staccata e tutti questi tipi di aspetti sono
apprezzabili in Moto GP4, ma non contornati da una certa severità che
penalizzi l'errore a volte grossolano o che premi la prudenza o la manovra
al limite effettuata con estrema cura. Leggi l'articolo competo
Hardware consigliato: I requisiti
minimi parlano di: un processore da 1500 mhz, 384Mb di RAM, un lettore cd
8X, 1 GB di spazio su disco (a cui vanno aggiunti ulteriori 2,6 GB per il
titolo originale), una scheda audio SB compatibile, topo e tastiera. D3ROE
funziona solo con Windows 2000 e Windows XP e richiede, come già
sottolineato l'installazione di Doom 3. La sezione video, sicuramente la più
onerosa, prevede, come minimo, una Radeon 8500 oppure una GeForce 3. D3ROE è
stato testato su AMD 3000+, 1,5 GB RAM, GeForce 6600 GT, a 1024*768 punti in
alta qualità con tutti i dettagli al massimo e filtro anti-aliasing 2X,
senza mostrare mai la minima incertezza anche nelle situazioni più conci
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