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Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Ubisoft
Distributore: Ubisoft
Lingua:Italiano
Assassin's creed III

Data uscita: 31 ottobre 2012 console - 22 novembre 2012 PC


Click QUI  per ingrandire o spostare l'immagineIn questo nuovo capitolo, Ubisoft è stata  bravissima nel creare personaggi carismatici, un mondo affascinante (e qui Roma-Firenze-Venezia hanno fatto la parte da leone) e abbracciare un genere sicuramente tra i più popolari in questa generazione di videogiochi
L'introduzione che viene proposta quando si lancia una nuova partita è perfetta per dare una ripassata agli accadimenti che hanno coinvolto Assassin's Creed fin dall'inizio. La fine del mondo è vicina con la fatidica data del 21 dicembre 2012 che si ripete insistente; Desmond Miles e la sua squadra sono pronti grazie alla Mela dell'Eden ottenuta in precedenza a scoprire cosa fare per scongiurare tale catastrofe. I tre giorni del Connor Un'ultima barriera si frappone tra loro e la resa dei conti e quindi, archiviate le vicende di Altair e di un Ezio Auditore particolarmente caro agli sviluppatori, è il momento di trasferirsi negli anni della guerra di indipendenza americana, per capire dove sono nascosti gli ultimi manufatti e la chiave per accedere alla verità. Tra Boston, New York, la frontiera e qualche escursione ai Caraibi, il protagonista è Connor, nativo americano la cui crescita viene spiegata nelle prime sequenze di gioco, una sorta di mega tutorial ben mascherato che introduce alle "nuove" dinamiche di gioco, rende la storia più coesa ed interessante e traghetta la narrazione per tutte le dodici sequenze disponibili, inframezzate come sempre da sezioni con al

 

comando Desmond Miles che fungono da collante per una storia che sta appassionando milioni di videogiocatori
Click QUI  per ingrandire o spostare l'immagineLa struttura di Assassin's Creed III è inevitabilmente la stessa dei precedenti episodi: un'avventura in terza persona che si divide tra missioni principali ed un mucchio di attività collaterali, che probabilmente in questo capitolo raggiungono il loro apice in termini di diversificazione e qualità. Tra oggetti collezionabili, missioni secondarie, abilità a disposizione del protagonista principale, attività tra le più disparate, le cose da fare sono davvero tantissime. Riduttivo sarebbe però farne una semplice lista, molto meglio parlare di quelle più significative per spiegare come incidono in maniera positiva sul divertimento e la varietà offerti. Assassin's Creed III ha inoltre il merito di introdurre quasi tutte queste componenti attraverso la storia principale, per poi demandare il loro approfondimento alle missioni secondarie, che permettono di sbloccare trofei, abilità e guadagnare un bel gruzzolo per i propri acquisti. I tre giorni del Connor Trovandoci nell'America durante la guerra di indipendenza e con un protagonista indigeno, non poteva che essere presente la caccia attraverso le varie ambientazioni disponibili. Connor può utilizzare freccie, trappole, esche, pugnali ma anche la propria pistola per atterrare gli animali e poi ottenere pelli, ossa e altro, da rivendere o riutilizzare per arricchire la propria tenuta. Il "gioco nel gioco" di questo capitolo è infatti quello di addobbare, ingrandire e popolare un'enorme casa coloniale con un grande appezzamento di terreno a disposizione. Portando a termine le missioni dedicate è possibile ottenere artigiani, edifici di vario genere e la possibilità di produrre merce di vario genere, dai minerali al legno. All'interno della casa c'è un libro contabile grazie al quale è possibile utilizzare i progetti scoperti per fabbricare oggetti come vestiti o mobili fino a convogli di terra e di mare che possono essere inviati ai vari magazzini; dopo un certo quantitativo di tempo, salvo accadimenti negativi (indicati da una percentuale di rischio ben evidente), questi mezzi ritornano con i proventi raccolti dalla vendita. Un buon sistema per ottenere soldi quindi, da spendere in armi, mappe, vestiti e potenziamenti navali, minato però da un'interfaccia estremamente macchinosa, che necessita di parecchi passaggi per ogni singola selezione, e dal fatto che alla fine al di là del voler scoprire tutto, ci si riduce a produrre e vendere sempre le cose più renumerative
Detto questo, le missioni della Tenuta sono decisamente interessanti, la caccia piacevole e tranquillamente circoscrivibile a quando si "passeggia" tra una missione e l'altra; in generale questa parte è perfetta per i collezionisti, forse la più completa tra tutte quelle implementate nei vari Assassin's Creed. Accanto alla casa principale si sblocca più avanti la possibilità di ottenere una nave tutta per sé, l'Aquila, che può essere potenziata come da copione e da il la a tutta una serie di missioni marittime, assolutamente tra le migliori del gioco. Al comando diretto del timone è possibile fermarsi, alzare mezze o piene vele e sfruttare il vento per navigare lungo la costa fino ai Caraibi; con i dorsali superiori ingaggiare le navi nemiche grazie a cannoni e altro, perfino abbordare altri vascelli quando richiesto dalla missione stessa. Il sistema di controllo funziona alla perfezione, la varietà è adeguata e il senso di immedesimazione perfetto. Dal nulla Ubisoft è riuscita a creare un sistema di navigazione navale che potrebbe tranquillamente essere implementato in un gioco a sé stante, e perfino i rumori e le frasi della propria ciurma sono particolarmente credibili.
Click QUI  per ingrandire o spostare l'immagineCollegati alla possibilità di solcare i mari ci sono i gingilli di Kidd, dei collezionabili che dopo essere stati raccolti in un certo quantitativo "sbloccano" delle missioni che ricordano in parte quelle delle Tombe di Nerone del secondo capitolo, ovvero sezioni platform in ambientazioni specifiche (navi in fiamme, neve...) seppur di durata più breve ma molto divertenti. Abbiamo infine gli adepti assassini, che possono essere reclutati liberando porzioni di città grazie a delle piccole missioni locali, e possono essere mandati in giro per l'America allo scopo di acquisire esperienza e riportare soldi ed oggetti. Permettono inoltre di avere in dono abilità da scatenare col dorsale inferiore sinistro, come il classico assassinio, l'uccisione dalla distanza o la possibilità di scatenare tumulti popolari. Scontato dire che alla luce di tutto questo ben di dio, la forbice temporale con la quale è possibile portare a termine il gioco varia profondamente; si può passare dalle dieci-dodici ore per la pura campagna principale - ma sarebbe da pazzi giocare in questo modo il titolo, vista la sua struttura - per arrivare tranquillamente alle trenta abbondanti necessarie ad ottenere il 100%. Noi lo abbiamo finito in 21 ore, con un bel po' di attività secondarie portate a termine e diverse ancora da completare. La ripetitività e la noia sembrano essere quindi un lontano ricordo: Assassin's Creed III ha quella sindrome positiva del

 

portare il giocatore a "distrarsi" continuamente dalla missione principale, dedicandosi all'esplorazione e al collezionismo.
Click QUI  per ingrandire o spostare l'immagineLa serie è però diventata famosa per la storia che ha creato e i personaggi carismatici che la caratterizzano; il terzo capitolo non perde di vista queste caratteristiche e risponde a tutte le domande che ci siamo fatti nel corso degli anni (alleluja!) aprendo però (chi l'avrebbe mai detto?), nuovi risvolti per i futuri capitoli. La qualità delle missioni principali è piuttosto buona, ce ne sono poche noiose, e sfruttando alcuni momenti iconici della guerra di Indipendenza, come la battaglia di Lexington, non mancano alcune variazioni sul tema come la scena in cui Connor a cavallo impartisce ordini alla fanteria dei patrioti contro i lealisti, le giubbe blu contro quelle rosse. Lo stesso vale per l'idea già accennata di introdurre le attività secondarie direttamente nella storia principale. I tre giorni del Connor Estrema varietà, qualità e ottima longevità, siamo sicuri che la storia scatenerà grandi discussioni e Assassin's Creed III non delude i fan proponendo quello che si aspettavano, con un valore altissimo della produzione. Perché allora un bel voto ma senza quei decimali necessari per definirlo un capolavoro e il miglior Assassin's Creed di sempre? È chiaro che nel corso dei vari capitoli Ubisoft abbia creato un gioco estremamente piacevole, mitigando se non cancellando quella ripetitività e noia che caratterizzavano il capitolo originale. Il tutto abbracciando un pubblico sempre più vasto e disparato, ma giocoforza trascurando il perfezionamento del gameplay e di tutti quegli aspetti che fanno di un bel videogioco un capolavoro.
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